Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione ASM
L’invecchiamento della popolazione è uno dei più grandi trionfi dell’umanità, ma esso rappresenta anche una delle maggiori sfide per il futuro. Infatti, la fragilità e la disabilità tendono a diventare più frequenti in età avanzata, così come l’incidenza di patologie dementigene. Da alcuni anni la nostra Unità di Ricerca ha intrapreso un percorso innovativo che mira a controllare il deterioramento delle abilità cognitive e comportamentali, principalmente in pazienti affetti da demenza d’Alzheimer, sfruttando i recenti progressi tecnologici nel campo delle neuroscienze. Recentemente, infatti, si è assistito al rapido sviluppo di tecniche di stimolazione cerebrale, che consentono di interagire con l’attività spontanea del cervello in maniera del tutto non invasiva. Le conoscenze scientifiche attuali dimostrano che tali metodiche possono rafforzare la plasticità corticale, che è l’abilità intrinseca del cervello di adattarsi ai cambiamenti ambientali. La plasticità corticale è alla base dei processi di apprendimento e memoria che si manifestano negli individui sani ed è di fondamentale importanza nei fenomeni di recupero che avvengono in pazienti con lesioni a carico del sistema nervoso. Il progetto finanziato dalla Fondazione della Comunità Bresciana e dalla Fondazione ASM ha come obiettivo principale quello di indagare l’efficacia della stimolazione elettrica nell’induzione di fenomeni di plasticità corticale in una popolazione di soggetti anziani sani e pazienti affetti da demenza d’Alzheimer di grado lieve. I soggetti parteciperanno a un’unica sessione sperimentale, nel corso della quale verrà valutata la loro prestazione ad un compito di memoria durante l’applicazione della stimolazione elettrica.